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Decreto Legge 502/92: Aziendalizzazione e responsabilità alle regioni

L'Unità Sanitaria Locale (prevista dalla legge 833/78) cambia e diventa "Azienda", non è più strumento amministrativo dei comuni ma strumento gestionale delle regioni.





Con la prima riforma sanitaria, istituzione del Servizio Sanitario Nazionale Legge 833/78, si era cercato di risolvere le lacune del sistema fallimentare delle mutue. Solo dopo 15 anni si riuscì a dare una risposta al sistema di finanziamento e ai problemi del SSN: nasce il D.Lgs 502/92.

Il Decreto legislativo 30 dicembre 1992 n°502 si fonda su tre principi:

  • l’aziendalizzazione

  • l’orientamento al mercato

  • la distribuzione di responsabilità alle regioni.


Con il D. Lgs. 502/92 le USL diventano Aziende

L' Unità Sanitaria Locale  viene dotata di personalità giuridica in quanto azienda, i cui organi di rappresentanza sono il direttore generale e il collegio dei revisori (ed ulteriori figure). Il direttore generale ha potere gestionale e di rappresentanza legale. E’ coadiuvato da un direttore sanitario e da un direttore amministrativo. Il DG è nominato dal presidente della Giunta regionale, e i suoi doveri sono il buon andamento economico-amministrativo e tecnico-funzionale per i 5 anni in cui è in carica.

Il collegio dei revisori, nominato invece dal direttore generale da una lista di membri designati da altri enti (ministero competente, sindaco, regione), si occupa di verificare la tenuta della contabilità, la risultante delle scritture contabili ed esamina il bilancio di previsione. In poche parole si preoccupa che i conti tornino.


Il Mercato libero

Viene prevista l’intramoenia per la libera professione dei medici, e circa il 10% delle camere presentano servizi aggiuntivi dietro un corrispettivo pagamento a carico del paziente. E in breve: le aziende vengono pagate per paziente.


Regionalizzazione dei servizi sanitari

Le USL, ridotte di numero e non riferendosi più ai comuni, vengono delegate direttamente dalla regione che li sostiene economicamente. La regione non può più avvalersi sullo Stato per i propri disavanzi, per cui le responsabilità ricadono sulla governance della singola azienda “figlia della regione”. La regione da quel momento ha maggiore interesse nel far fare bene i conti.


Nuovo modello di finanziamento

Lo Stato attraverso il Piano Sanitario Nazionale (stabiliti i livelli essenziali di assistenza) definisce, in base ai bisogni dei cittadini e alle risorse disponibili (ricavate dalla fiscalità generale), una programmazione economica per distribuire alle regioni una quota capitaria. La regione, in seguito ad un proprio piano sanitario regionale, distribuisce queste risorse alle aziende. In caso di richieste di ripianamenti di disavanzi da parte delle aziende, le regioni possono avvalersi di strumenti di finanziamento quali l’uso di proprie risorse economiche e dei contributi sanitari IRAP, oltre alle entrate dirette delle strutture (ticket).


Un ulteriore cambiamento: vengono istituiti i dipartimenti

Un dipartimento è una federazione di reparti affini e complementari secondo settore specialistico o specifico bisogno del paziente (esempio dipartimento di chirurgia o dipartimento materno-infantile). Lo scopo è quello di organizzare e ottimizzare al meglio le risorse strutturali e umane, migliorando il servizio al cittadino ed riducendo i costi.



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