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Rapporto Ictus 2018: ogni anno 100mila ricoveri

  • Immagine del redattore: redazione
    redazione
  • 18 dic 2018
  • Tempo di lettura: 3 min

Oltre 100mila nuovi casi l’anno, con un costo di circa 16 miliardi di euro al Servizio sanitario nazionale e più di 5 miliardi alle famiglie. Il 50% dei casi si potrebbero evitare con uno stile di vita più sano.


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100.000 nuovi ricoveri dovuti all’ictus cerebrale. Quasi un terzo delle persone colpite non sopravvive ad un anno dall’evento e il 40% di persone vive con esiti invalidanti. Questi i dati che emergono dal “Rapporto sull’Ictus in Italia".


Osservatorio Ictus Italia ha presentato questa mattina alla Camera dei Deputati "Una fotografia su prevenzione, percorsi di cura e prospettive” . Argomento preoccuante perché, secondo il rapporto “The Burden of Stroke in Europe”, condotto dai ricercatori del King’s College di Londra in 35 nazioni europee, a causa dell’invecchiamento della popolazione entro i prossimi venti anni si verificherà un aumento di oltre il 30% del numero totale di casi di ictus nell’Unione Europea.


L'Ictus in Italia

In Italia, sottolinea il Rapporto che è stato realizzato con il contributo incondizionato di BMS-Pzifer Boston Scientific e Daiichi Sankyo, le persone che hanno avuto un ictus e sono sopravvissute, con esiti più o meno invalidanti, sono oggi circa 940.000, ma il fenomeno è in costante crescita, a causa dell’invecchiamento della popolazione. L'80% del numero totale è rappresentato da ictus ischemici con una mortalità a 30 giorni di circa il 20% e del 30% a un anno, mentre la mortalità a 30 giorni dopo un ictus emorragico raggiunge il 50%. “Nel nostro Paese, solo un terzo delle persone è consapevole di essere colpito da ictus e la maggior parte non conosce i possibili segni o sintomi del danno cerebrale - spiega Nicoletta Reale, presidente dell’Osservatorio Ictus Italia - per questo risulta assolutamente necessario attuare percorsi di informazione, riconoscimento, tempestività e cura dell’ictus cerebrale promossi e condivisi, ciascuno per le proprie competenze, da tutti gli stakeholders: società scientifiche, organizzazioni ed enti d’ambito sanitario, associazione di pazienti e di cittadini, Istituzioni”. In Italia, si legge nel Rapporto, i costi diretti per il Servizio Sanitario Nazionale ammontano a circa 16 miliardi di euro all’anno, ai quali vanno aggiunti circa 5 miliardi di euro in termini di costi indiretti, calcolati principalmente come perdita di produttività.

Nel 50% dei casi si può evitare

Eppure, quasi il 50% degli eventi cerebrovascolari potrebbero essere evitati attraverso l’adozione di stili di vita salutari e un controllo farmacologico nei soggetti con un rischio cardiovascolare elevato. Ad esempio, è dimostrato che l’abolizione del fumo assieme ad una attività fisica quotidiana (l’OMS raccomanda almeno 150 minuti a settimana) e un’alimentazione ricca di verdura, frutta, cereali integrali, legumi e pesce, e povera di cibi ricchi di grassi saturi, colesterolo, zuccheri semplici e sale, aiuta a mantenere livelli fisiologici di pressione arteriosa, colesterolemia e glicemia. “L’American Heart Association - spiega Caso - ha stilato una lista dei sette fattori di rischio: ipertensione, colesterolo, iperglicemia, obesità, fumo di sigaretta, inattività fisica, dieta non equilibrata. Inoltre, secondo un’indagine condotta su 22mila volontari, il miglioramento di questi parametri, anche lieve, abbassa il rischio di avere un ictus entro i prossimi cinque anni”.


Il piano di azione europeo Per arginare la diffusione di questo evento è stato definito un piano europeo a cui aderisce anche l’Osservatorio Ictus Italia. Si tratta dell’Action Plan for Stroke in Europe 2018-2030 che individua quattro obiettivi prioritari da raggiungere nei prossimi dieci anni: ridurre il numero assoluto di casi di ictus del 10%; trattare il 90% o più delle persone colpite nelle Stroke Unit come primo livello di cura; favorire l’adozione di piani nazionali che comprendano l’intera catena di cura, dalla prevenzione primaria alla vita dopo l’ictus; promuovere uno stile di vita sano attraverso strategie nazionali.

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